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Laboratorio del Movimento

Lo sapevi che…?! Alcune delucidazioni su falsi miti e comuni dubbi riguardo sport e salute.

Lo sapevi che…?! Alcune delucidazioni su falsi miti e comuni dubbi riguardo sport e salute. 2048 1367 Wab Lab

Lo sapevi che..

i dolori muscolari che insorgono 1 o 2 giorni dopo l’allenamento, e che spesso non ti consentono neanche di camminare, non sono causati dal fantomatico ACIDO LATTICO?

Se così fosse, infatti, sareste ricoverati in un letto di ospedale in acidosi metabolica con flebo attaccata per farvi tornare il pH a valori normali. Ciò che avviene, invece, è denominato con l’acronimo D. O. M. S. (delayed onset muscolar soreness) ovvero indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata. Un vero e proprio processo infiammatorio innescato dal nostro organismo per rigenerare il tessuto muscolare che é andato incontro a microlesioni durante l’esercizio fisico. Non preoccupatevi quindi, con un po’ di riposo e nei casi di forte dolore, con un antinfiammatorio (naturale o sintetico), tutto andrà via e con l’allenamento costante ci saranno sempre meno casi di dolore muscolare ritardato!

…facendo i classici addominali non va via la pancia? 

I classici esercizi per gli addominali come crunch, sit-up, plank, che molta gente si ostina a ripetere in serie interminabili, non solo non hanno nessuna azione sul tessuto adiposo, ma sembrerebbero poco utili anche per il rinforzo della fascia addominale. 

La scienza ci insegna che le cellule non cambiano la propria denominazione, nel nostro caso le cellule adipose non si trasformano in cellule muscolari, quindi la “pancetta” rimane anche se fate 1000 addominali al giorno. 

Per avere una perdita di massa grassa a livello del girovita, c’è solo un modo: devi assumere meno calorie di quante ne consumi! 

In soldoni, o diminuisci l’introito calorico attraverso una dieta alimentare o aumenti il dispendio energetico attraverso un’attività fisica che ti permetta di consumare calorie e andare ad intaccare il metabolismo dei grassi (attività aerobica, circuit training). Per le donne, mi dispiace ammetterlo, ci vorrebbero entrambe le strategie (vedremo prossimamente il perché). 

Ma torniamo ai nostri addominali, appurato che sul tessuto adiposo non hanno nessun effetto, serviranno almeno a rinforzare la muscolatura e quindi mi permetteranno di avere una postura migliore e di proteggermi dal mal di schiena? 

Recenti studi hanno dimostrato che la fascia addominale, che ha come funzione primaria quella di contenere i visceri,è caratterizzata per il 70% da tessuto connettivo e per il 30% da tessuto muscolare. Il ruolo principale di questi muscoli non è quello di spostare (avvicinare o allontanare segmenti ossei) come avviene nelle azioni volontarie, ma quella di contenere, evitando il prolasso e l’erniazione degli organi addominali. Per questo sono denominati muscoli PARIETALI (rinforzano, come un corsetto, la parete addominale) e sono costituiti prevalentemente da fibre di tipo 1, lente, ad attivazione tonica posturale (18,9%) che vengono allenate attraverso stimolazione riflessa (ginnastica ipopressiva).

Quindi i “miracolosi” esercizi addominali classici andrebbero ad agire soltanto sulle fibre 2, rapide, volontarie che costituiscono solo l’ 8,1% di tutta la fascia addominale!

Insomma tanta fatica per niente, o quasi..diciamo che un’atleta, che deve effettuare gesti tecnici in cui c’è un coinvolgimento volontario, “fasico” della muscolatura addominale, non puo’ astenersi dal farli. Tutto il resto della popolazione, invece, può virare felicemente verso nuovi orizzonti!

l’attività fisica terrestre (non acquatica) previene l’insorgenza dell’OSTEOPOROSI?

Ebbene sì, uno degli effetti universalmente riconosciuti all’attività motoria antigravitaria è quello di diminuire la perdita di massa ossea, inevitabile con l’avanzare dell’età, e quindi l’insorgenza di osteoporosi, che di per sè non è una malattia, ma una causa facilitante alla possibilità di frattura ossea.

Per anni, medici e addetti ai lavori hanno veicolato i pazienti che soffrivano di qualsiasi patologia a fare “piscina”, sostenendo, anche giustamente, che in acqua si alleggerisse il peso del corpo di circa l’80% e questo, naturalmente avrebbe avuto concreti benefici su tutte le disfunzioni dell’apparato locomotore aggravate dalla forza di gravità (ernie, artrosi, gravidanza, traumi alle articolazioni, mal di schiena in genere).

Per quanto riguarda l’osteoporosi, invece, l’attività natatoria risulterebbe addirittura controproducente e quindi predisporrebbe più facilmente al rischio di fratture ossee. Vediamo perchè:

All’interno e intorno all’osso c’è una comunità sparsa ma attiva di due tipi di cellule ossee (osteociti): gli OSTEOBLASTI che depongono osso nuovo e gli OSTEOCLASTI che fanno pulizia del vecchio osso. Quando l’equilibrio tra attività osteoblastica e osteoclastica diventa sbilanciato a favore di quest’ultima, si va incontro all’osteoporosi, ovvero alla rarefazione dell’osso con aumento delle trabecole.

L’azione meccanica provocata dalla forza di gravità, scoraggia il lavoro degli osteoclasti, essi infatti “mangiano”qualsiasi parte di osso non sia stressata meccanicamente (in termini scientifici si dice che non presenti cariche piezoelettriche). Questo spiega perchè gli astronauti, che hanno vissuto mesi in assenza di gravità, devono uscire dalla navicella in carrozzina ed essere aiutati affinchè le ossa non tornino ad essere meno porose.

Se questo concetto lo consideriamo legato agli effetti dell’attività motoria, comprendiamo facilmente che un aumento dello stress meccanico prodotto dall’esercizio fisico eseguito sotto gravità, porterà una diminuzione delle zone di azione dell’attività osteoclastica e quindi una diminuzione di perdita di massa ossea.

Voce e Postura: un rapporto reciproco.

Voce e Postura: un rapporto reciproco. 800 533 Wab Lab

Voce e Postura: un rapporto reciproco.

-A cura della Dott.sa Eleonora Magnelli, logopedista.

Ciao a tutti/e amici di Wave, con questo breve commento mi piacerebbe farvi riflettere sulla relazione tra postura e voce ; un buon esercizio dinamico posturale, oltre a portare benefici a livello fisico, ad aiutare nell’ eliminare i dolori, a prevenire future problematiche migliora anche quelle che sono le nostre capacità vocali.

In ambito foniatrico / logopedico si studia da tempo come  VOCE e POSTURA siano strettamente collegate e come vadano a influenzarsi a vicenda. Per capirlo meglio andiamo a vedere brevemente che cosa è la voce: 

“la voce si può definire come una sonorità (suono, rumore o entrambi) prodotta direttamente o indirettamente dal corpo umano con valenza informativa o comunicativa”.

Schindler O. La Voce – fisiologia, patologia, clinica e terapia. Piccin editore, 2009

Quindi in senso stretto LA VOCE è un’espressione del nostro corpo, come fosse espettorato da esso. Uno dei modi è quello di creare energia e dare vibrazione all’aria che fisiologicamente esce dall’interno del nostro corpo e si propaga nello spazio circostante.

Il corpo quindi è l’involucro, la scatola che contiene la voce e che attraverso i suoi movimenti interni la veicola all’esterno. 

Basi Anatomo-Fisiologiche

Tra i vari sistemi del nostro corpo, abbiamo quello vocale e lo possiamo visualizzare come un intero palazzo a tre piani:

Nella descrizione dei vari piani vorrei partire però da più in basso, come per i nostri palazzi, anche il sistema fonatorio ha bisogno di fondamenta, le nostre si compongono di piedi che devono essere ben radicati a terra, di gambe forti che ci permettono di sostenerci, di un pavimento pelvico tonico ed elastico che riesca a sorreggere la spinta viscerale che si ha nella fase dell’inspirazione e di una buona fascia addominale che faccia da cintura elastica per i nostri organi e li contenga.

Infatti entrando al piano terra il nostro pavimento sarà costituito dal Diaframma Toracico, principale muscolo della respirazione e in questo caso anche modulatore della spinta della pressione sottoglottica e quindi dell’intensità della nostra voce. Il diaframma deve essere nella migliore condizione di libertà così che il suo movimento di discesa e risalita non venga ostacolato e libera di espandersi al nostro piano terra dobbiamo trovare anche la gabbia toracica, capace d’immagazzionare così il corretto apporto d’aria. 

Quando il nostro Diaframma risale e la nostra espirazione parte, l’aria passa dai polmoni all’interno un canale, trachea, che finisce in un  piccolo organo, sospeso nel collo di nome Laringe, al suo interno vi sono le corde vocali che se azionate permettono la creazione del suono, definita Frequenza Fondamentale. Quello che vorrei raccontarvi di questo primo piano è che ve lo potete immaginare un po’ come un ascensore perchè sospeso questo piccolo organo viene gestito e tenuto in sede da una componente prettamente muscolare e dalla plasticità del sistema muscolo-scheletrico. Deve essere libero di basculare e muoversi verticalmente senza tensioni che la strozzino o ne limitino i movimenti.

Si passa quindi all’ultimo piano dove troviamo le nostre casse di risonanza, le nostre cavità orali e nasali contenenti gli articolatori, il più famoso la lingua, che devono poter formare il suono renderlo nostro, caratteristico, unico e irripetibile e lasciarlo il più possibile fluire verso lo spazio esterno.

Qual’è la correlazione tra voce e postura?

Tutti questi elementi gestiti principalmente da muscoli, devono essere in sinergia tra  loro, trovare coordinazione ed equilibrio. Infatti possiamo pensare alla postura durante l’espressione vocale come un equilibrio plastico e coordinato che va allenato e dove ogni sua unità deve essere performativa e attiva. Una postura alterata o disfunzionale porterà con se un ipertono muscolare, delle contratture che impediranno a un elemento come l’aria di fluire in maniera libera all’esterno.

Con tecniche posturali, come ad esempio la Ginnastica Ipopressiva, andiamo a lavorare tutte quelle strutture che sono alla base del nostro palazzo e quindi della nostra voce, lavorandole le mettiamo in una condizione di movimento fisiologico, fluido, e sinergico il più possibile libero da blocchi e pieno di potenza.

Quindi continuando ad allenarvi sono sicura che anche la vostra voce vi ringrazierà!

Diastasi Addominale e Ginnastica Ipopressiva

Diastasi Addominale e Ginnastica Ipopressiva 1280 717 Wab Lab

Relazione tra Diastasi Addominale e Ginnastica Ipopressiva.

Cos’è la Diastasi Addominale?

La Diastasi Addominale è la separazione eccessiva della parte destra dalla parte sinistra del muscolo Retto Addominale. Si verifica in gravidanza a causa di influssi ormonali volti a provocare la dilatazione della cavità addominale per accogliere l’utero in crescita.

La “linea alba”è la fascia che separa la parte destra dalla parte sinistra del Retto Addominale. Essa è formata da tessuto connettivo, poco elastico ma molto resistente. Se si rompe è difficile che torni nella condizione iniziale.

Se si risolve entro 12 mesi dal parto, la Diastasi è considerata una situazione Fisiologica. Se ciò non accade bisogna tenere sotto controllo la situazione e cominciare a fare qualcosa per risolvere il problema.

http://www.diastasidonna.it/la-diastasi-cose-e-come-riconoscerla/

Cos’è la Ginnastica Ipopressiva?

Un nuovo metodo di riprogrammazione posturale globale creato dal dott. Marcel Caufriez, che ci permette di tonificare la fascia addominale e il pavimento pelvico mentre riequilibriamo la statica della colonna vertebrale.

 La Ginnastica Addominale Ipopressiva è quindi una ginnastica posturale, riporta equilibrio tra i muscoli della catena anteriore (migliora il tono) e quella posteriore (diminuisce la tensione).

Sono esercizi in cui  non aumenta la pressione intra-addominale per effetto del rilassamento  del diaframma toracico. Si crea così una sinergia tra diaframma toracico, muscoli del pavimento pelvico e della fascia addominale.

Perché è indicata nei casi di Diastasi?

Diastasi Addominale e Ginnastica Ipopressiva

La Diastasi dei retti addominali si manifesta in tutti quei casi in cui siamo in presenza di una ipotonia importante della fascia addominale, quindi il trattamento migliore sarà basato su una attivazione delle fibre toniche. La questione di base è chiarire quali fibre muscolari siano responsabili del tono di un muscolo e in particolare della fascia addominale.

Per comprendere cosa sia il tono muscolare basta pensare a cosa succede alla fascia addominale  di una persona che si trova sdraiata, seduta o in piedi. Possiamo notare che c’è una attivazione involontaria, riflessa che permette ai muscoli  di svolgere la loro funzione di sostegno, protezione e contenimento degli organi addominali e pelvici. La Ginnastica Addominale Ipopressiva è rappresentata da un insieme di esercizi  che provocano una diminuzione della pressione intra-addominale e un’attivazione tonica dei muscoli del pavimento pelvico e della fascia addominale

Quindi:

  • Tonifica i muscoli  della fascia addominale, senza aumentare la pressione sugli organi interni del bacino.
  • Rende la fascia addominale competente nella gestione degli aumenti di pressione.
  • Migliora la diastasi dei retti addominali
  • Attiva in forma riflessa i muscoli del pavimento pelvico, la base di appoggio degli organi pelvici.
  • Riequilibra le catena muscolari anteriore e posteriore.
  • Decomprime i gangli linfatici della pelvi migliorando la circolazione delle gambe.
  • Previene la discesa degli organi della pelvi o evita che ciò continui. Previene l’incontinenza urinaria.

Cosa differenzia la Ginnastica Ipopressiva dagli altri approcci alla Diastasi ?

Quando si esegue un esercizio addominale classico (tipo crunch), si lavora principalmente sulla forza, sulle fibre fasiche, volontarie. Spesso si produce un aumento della curva lombare e della pressione addominale, generando una spinta della pancia verso avanti e verso il basso: il retto dell’addome si contrae per evitare un ulteriore aumento della curva che si sta producendo a livello lombare e perciò possiamo sentire che si indurisce e trema, ma lo stiamo facendo lavorare in allungamento.

Questa spinta:

  • Produce un movimento dell’addome verso fuori e non verso l’interno, provocando uno stiramento della fascia addominale.
  • Sposta gli organi interni verso il basso. Questa è una delle cause per cui le donne che praticano sport, specialmente se esercitano molto i muscoli addominali, hanno più problemi di incontinenza.
  • Aumenta il rischio di ernia inguinale, addominale e di Diastasi dei retti dell’addome.
  • Comprime i dischi intervertebrali con il rischio di ernia discale, lombalgia, sciatalgia.

Il tipo di esercizio applicato ad un  muscolo deve sempre tenere presente l’obbiettivo che si intende raggiungere (aumento di forza, contrazione volontaria o  aumento del tono, contrazione involontaria) e la funzione del muscolo stesso ( muscolo scheletrico, volontario, muove il corpo nello spazio. Muscolo parietale, involontario, contiene e protegge i visceri). Allenare una fascia addominale attraverso esercizi fasici, volontari, porta inevitabilmente ad una diminuzione ancora più importante del tono.

Ipopressiva è solo per l’addome o anche per distretti come il 
pavimento pelvico? 

L’essere umano è un insieme di sistemi in relazione tra loro e con l’ambiente che lo circonda. Non si può pensare che lavorando su una parte del corpo, tutto il resto non ne abbia un effetto. In particolare, parlando di postura, non si può scordare che esiste una stretta relazione tra diaframma toracico, fascia addominale, pavimento pelvico e muscoli spinali profondi.  Per questo motivo la Ginnastica Ipopressiva è definita come una Riprogrammazione Sistemica Funzionale Globale.

Formazione per insegnanti di Ipopressiva Fitness (base e avanzato)

Formazione per insegnanti di Ipopressiva Fitness (base e avanzato) 910 600 Wab Lab

Wave Laboratorio del Movimento sarà la sede dell’unico corso di formazione in Italia nel 2019 per diventare insegnanti certificati del METODO IPOPRESSIVO fitness livello base e avanzato.

IL METODO

La Ginnastica Addominale Ipopressiva è un nuovo metodo di riprogrammazione posturale globale creato dal Dott. Marcel Caufriez, che ci permette di tonificare la fascia addominale e il pavimento pelvico mentre riequilibriamo la statica della colonna vertebrale.

In origine è stata creata per la prevenzione post-parto. Il suo obiettivo era creare una ginnastica
che fosse benefica per la fascia addominale senza effetti negativi per il perineo. A posteriori, diversi studi hanno dimostrato anche l’implicazione terapeutica positiva della Ginnastica Addominale Ipopressiva nelle problematiche posturali.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE NEL FITNESS

Prevenire e curare le problematiche uroginecologiche è compito di fisioterapisti e ostetriche, ma è altrettanto importante evitare di creare danni attraverso un’attività fisica/sportiva che ignori totalmente gli effetti negativi sul pavimento pelvico e la fascia addominale di molti esercizi. La maggior parte delle metodiche di allenamento tradizionale infatti, effettua un’azione iperpressiva sul pavimento pelvico favorendo la formazione di ernie, prolasso e incontinenza urinaria. Nasce quindi l’esigenza di includere le tecniche ipopressive ai suddetti programmi di allenamento.

IL CORSO: OBIETTIVI E A CHI E’ RIVOLTO

L’obiettivo pedagogico del corso è quello di formare professionisti che con la pratica della ginnastica ipopressiva possano lavorare sulla prevenzione dei problemi funzionali pelvici-perineali, addominali, della statica pelvica o lombo-sacrale , il post-parto normale.

Il corso è indirizzato a laureati in scienze motorie, ISEF allenatori, preparatori atletici, insegnanti fitness. Al termine si ottiene il “LIVELLO 1 E 2 INSTRUCTOR”.

Il relatore del corso è Nestor Serra – master trainer

DATE E INFORMAZIONI

Il corso è suddiviso in Livello 1 (base) e Livello 2 (avanzato). Il livello 1 verrà svolto l’11, 12 e 13 ottobre 2019, mentre il livello 2 sarà il 15, 16 e 17 novembre presso la nostra sede (viale Europa 115, Firenze).

Si può partecipare anche ad uno soltanto dei due incontri previsti; per quanto riguarda il corso Avanzato bisogna però aver frequentato il corso Base.

Per ulteriori informazioni e dettagli sui prezzi, logistica vi invitiamo a consultare i seguenti indirizzi:

http://www.hipopressiva.it/formazione.html

Dettaglio del corso: https://www.careperinatologia.it/dettagliocorsi.asp?id=152
Iscrizione al corso: http://www.careperinatologia.it/iscrizione.asp?id=152

GYROKINESIS® al Molo sull’Arno

GYROKINESIS® al Molo sull’Arno 960 640 Wab Lab

COS’E’ GYROKINESIS® E COME NASCE?

GYROKINESIS®  è un metodo di allenamento ideato da Juliu Horvat negli anni ‘80.  

Come molti altri metodi di rieducazione attraverso il movimento, GYROKINESIS®  è il risultato della ricerca personale da parte di un atleta che a causa di un infortunio decide di acquisire e fondere le sue conoscenze per trovare un efficace metodo di riabilitazione. 

Juliu studia lo yoga, il tai-chi e cerca di integrare i benefici dati da queste attività con quelli della danza, del nuoto e della ginnastica dando vita a una nuova disciplina chiamata inizialmente “Yoga for dancers” e poi rinominata “GYROKINESIS®”.

IN COSA CONSISTE?

GYROKINESIS® è un’attività che coinvolge tutti i sistemi del corpo in maniera globale e completa.

Le sequenze di movimenti, eseguite prevalentemente seduti su un panchetto, ma anche in piedi e a terra, sono ritmiche e fluide.  Il sistema agisce sull’intero corpo, ponendo particolare attenzione alle naturali direzioni di movimento della colonna vertebrale: flessioni, estensioni, rotazioni, spirali e combinazioni di esse.

L’azione decompressiva delle sequenze di movimenti permette la mobilizzazione e l’allungamento di tutte le articolazioni coinvolte. Oltre a questo, promuove anche la stimolazione del sistema nervoso, chiamato in causa da una specifica respirazione ad espirazione lunga. 

Gli esercizi sono ritmici e favoriscono anche l’ossigenazione del sangue, l’eliminazione di scorie e tossine, l’apertura dei canali energetici e una situazione di generale benessere psico-fisico.

A CHI E’ RIVOLTO?

Oltre i molteplici benefici sopra elencati, la pratica di GYROKINESIS® favorisce l’apprendimento di nuovi schemi motori, corregge la postura, rinforza la muscolatura e favorisce anche il rilassamento.

Per questo l’attività è rivolta a TUTTI: da chi presenta problemi posturali con o senza dolore, allo sportivo professionista, a chi semplicemente vuole scoprire un nuovo modo consapevole per tenersi in forma.

CHI E’ L’INSEGNANTE?

Martina Francone: insegnante, danzatrice e coreografa. Si forma tra l’Italia e il Regno Unito e nel 2009 si diploma al Laban Centre di Londra in Dance Theatre. Lavora in Italia e in Europa come insegnante, coreografa e danzatrice.

Dopo aver scoperto il metodo GYROKINESIS® , decide di seguire la formazione per diventare insegnante e conduce attualmente dei corsi di Danza, Sbarra a terra e GYROKINESIS® presso l’asd Wave Laboratorio di movimento a Firenze.

DOVE VERRANNO SVOLTE LE LEZIONI E PERCHE’?

In occasione della stagione estiva, tutti i martedì dalle 19:30 alle 20:30, l’asd Wave Laboratorio del Movimento decide quindi di promuovere questo tipo di attività gratuitamente e all’aperto presso gli spazi di Molo sull’Arno.

L’obiettivo è rendere GYROKINESIS® un pò più conosciuta e di portare i benefici dati dalla pratica alla portata di tutti coloro che desiderano provarla senza impegno. Inoltre non è da sottovalutare l’aspetto energetico del muoversi e respirare insieme, in cerchio e all’aria aperta. 


I posti sono limitati, la lezione va quindi prenotata scrivendo una mail a info@wave-lab.it
Vi aspettiamo!!

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